Matteo Renzi ‘minaccia’ il governo sulla prescrizione. Il monito ad Alfonso Bonafede: “Noi votiamo contro la follia che avete fatto, e al Senato non avete i numeri”.
Matteo Renzi infiamma le discussioni sulla prescrizione minacciando di fatto la maggioranza di governo. Il leader di Italia Viva ha ribadito l’intenzione di votare contro la proposta di Bonafede, con l’esecutivo che si troverebbe così in minoranza in Aula. Terreno fertile per le opposizioni che sperano nel colpo gobbo dell’ex premier.
Prescrizione, Italia Viva mette in minoranza in governo. Non c’è accordo nella maggioranza
Dopo aver in qualche modo delegittimato Giuseppe Conte, Matteo Renzi conferma l’intenzione di Italia Viva di sostenere il ddl Costa nel caso in cui la riforma della prescrizione non dovesse essere rivista con il lodo Annibali, che nelle richieste dell’ex presidente del Consiglio dovrebbe essere approvato nel Milleproroghe.
Matteo Renzi ‘minaccia’ il governo sulla prescrizione: “Bonafede, fermati finché sei in tempo, noi votiamo contro la follia che avete fatto”
“Se qualcuno pensa che per lo status quo del governo rinunciamo a secoli di civiltà giuridica, si sbaglia“, tuona Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva si è poi rivolto a Bonafede e a tutta la maggioranza di governo minacciando una possibile crisi parlamentare al Senato. “A Bonafede dico: fermati finché sei in tempo, perché noi votiamo contro la follia che avete fatto. Fermatevi finche siete in tempo: patti chiari, amicizia lunga. E non avete i numeri senza di noi al Senato e forse alla Camera. Io voto la civiltà non voto la barbarie. Annibali vi ha anche offerto un comodo strattagemma“.
Alfonso Bonafede, “Non accetto minacce e vado avanti”
Nel pomeriggio del 2 febbraio è arrivata la risposta di Bonafede: “Non accetto ricatti e minacce da nessuno. E vado avanti“, ha scritto su Fb il ministro della Giustizia rispondendo a Renzi. “Io non credo che dobbiamo pensarla tutti allo stesso modo, ci mancherebbe – sottolinea – Qualcuno dovrebbe semplicemente rendersi conto di non essere più al governo con Alfano e Verdini (che, come noto, hanno una concezione della giustizia lontana anni luce dalla mia)“.